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Proviamo a far ripartire le imprese

20/05/2020 Abc Society Archivio News

Con il Decreto “RILANCIO” il Governo prova dove ha fallito con il Decreto Cura Italia, ovvero far ripartire il paese. Ecco nel dettaglio le misure più significative a sostegno delle imprese:

Non è dovuto il saldo IRAP relativo al 2019 e l’acconto IRAP 2020 (art.24),tranne che per i soggetti con volume d’affari superiori ai 250 milioni di euro.

Viene riconosciuto un contributo a fondo perduto, per le imprese ed i lavoratori autonomi, esclusi i Professionisti iscritti alle Casse di previdenza private obbligatorie, purché il fatturato relativo ad aprile 2020, sia inferiore dei due terzi del fatturato relativo ad aprile 2019 (art.25).

Il contributo a fondo perduto verrà calcolato sulla perdita (differenza di fatturato tra aprile 2020 ed aprile 2019) con le seguenti percentuali: il 20% per chi fattura meno di 400 mila euro, il 15% per chi fattura tra 400mila ad un milione, il 10% per chi fattura da 1 milione a 5 milioni.

Viene comunque stabilito un tetto minimo di mille euro per le persone fisiche e di duemila euro per i soggetti diversi dalle persone fisiche. Tale contributo non concorrerà alla formazione del reddito.

Il contributo si otterrà mediante una istanza alla Agenzia delle Entrate, da inoltrare entro sessanta giorni dall’avvio della procedura, ed avverrà con bonifico diretto sull’IBAN del beneficiario.

Reiterato il bonus 600 euro per coloro titolari di partita IVA che lo hanno percepito a marzo, ed anche il reddito di ultima istanza per i Professionisti. 

Viene reiterato il credito d’imposta per chiunque svolga impresa arte o professione, pari al 60% del canone di locazione degli immobili adibiti ad uso diverso dalla abitazione, la percentuale si riduce al 30% in caso di affitti complessi o di affitto di ramo di azienda. Ovviamente tale credito non è cumulabile, con quello già stabilito per il mese di marzo con il DL “Cura Italia” Marzo, ed il suddetto credito di imposta sarà utilizzabile in sede di dichiarazione dei redditi, ovvero in sede di compensazione ex art. 17 DLg. N.241/97 (con F24).

L’art.30 introduce una misura di grande impatto psicologico, la riduzione delle bollette elettriche per i commercianti, per i mesi di aprile, maggio, giugno, per le utenze ad uso commerciale, per quelle tanto vituperate voci “trasporto e gestione del contatore” ed “oneri di sistema”.

Dagli artt.54 a 60 il Decreto prevede la potestà delle Regioni di promuovere aiuti con i propri Fondi alle imprese, anche sotto forma di contribuzione ai salari, facendo anche ricorso ai Fondi UE, con richieste che non potranno protrarsi oltre il 31 dicembre 2020.

Misure a sostegno dei lavoratori.

Viene estesa la CIGO, l’assegno ordinario e la CIGD, che saranno fruibili per ulteriori cinque settimane, per quei datori di lavoro che hanno fruito di tutte le nove settimane già usufruite con il Decreto “Cura Italia – marzo”.

Ed ancora, un ulteriore periodo di quattro settimane, sarà ususfruibile nel periodo settembre- ottobre.

Per il settore turismo, cinema, intrattenimento all’aperto, tali periodi saranno usufruibili anche prima del primo settembre.

La competenza alla presentazione della domanda anche per la CIGD successiva alle prime nove settimane, viene attribuita all’INPS.

Per i Professionisti iscritti alle Casse private è prevista il prolungamento del Reddito di ultima istanza per i mesi di aprile e maggio

Estesa anche la sospensione del potere di licenziamento oggettivo del datore di lavoro (art.80) a cinque mesi (fino a fine ottobre) e prevede la possibilità per il datore di lavoro di revocare il licenziamento per giustificato motivo oggettivo operato entro il 17 marzo 2020 e trasformarlo in cassa integrazione, senza penali o sanzioni.

Introdotto anche il REM, il Reddito di emergenza, per quelle famiglie in grave disagio economico per il COVID 19, che siano state escluse da tutto, e che abbiano un ISEE inferiore ad euro 15.000,00 e non percepiscano il reddito di cittadinanza. La domanda andrà presentata all’INPS.

Fonte: Gazzetta Ufficiale