Chiamaci adesso +39 091 670 10 32
Scrivici adesso info@abcsociety.it

TFR in busta: tardivo il Decreto, slitta tutto ad aprile

21/03/2015 Abc Society Archivio News

Come spesso accade la lentezza burocratica si scontra con l'Italia che lavora e produce.

E' ormai una certezza: la possibilità di avere l'anticipo del Tfr (il Trattamento di fine rapporto) in busta paga dovrà aspettare un mese.

Infatti, il decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, arrivato solo il 19 marzo in Gazzetta Ufficiale, non consentirà alle imprese di predisporre in tempo le buste per consentire di scegliere di liquidare il Tfr insieme allo stipendio.

Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con tanto di modulo per la richiesta da parte dei dipendenti. Ora manca solo la convenzione con l'Abi (con la triangolazione di Ministero del Lavoro e Inps) che permetterà alle aziende di piccole dimensioni di accedere a finanziamenti agevolati per farsi anticipare la liquidità necessaria per versare l'anticipo del Tfr ai lavoratori che ne faranno richiesta.

Mancano comunque i tempi necessari per essere operativi a marzo, nonostante il periodo oggetto di liquidazione è quello che va proprio da marzo 2015 a giugno 2018. L'Osservatorio della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro sintetizza: "Tutto rinviato al mese di aprile". Sullo sfondo, per altro, resta la scarsa attrattiva della norma, visto che il trattamento fiscale è peggiorativo rispetto alle agevolazioni garantite al Tfr.

"La categoria, infatti, assiste circa 1,5 milioni di imprese e gestisce circa otto milioni di rapporti di lavoro", spiegano in una nota. "In questi giorni si stanno completando le operazioni di elaborazione delle buste paga dei dipendenti delle medie-grandi aziende, che pagano le retribuzioni entro il giorno 27 del mese. Si tratta del 60% circa dei rapporti di lavoro del settore privato. E nella prossima settimana cominceranno le elaborazioni che riguardano le micro-piccole aziende. Insomma, il processo mensile che porta alla gestione della busta paga si è messo in moto e non ci sono più spazi di recupero, perlomeno per il mese di marzo".

Questo vuol dire che anche se il Dpcm andasse in Gazzetta Ufficiale oggi, chiosano infatti i Consulenti del lavoro, "le aziende non sarebbero in grado di liquidare il Tfr ai lavoratori interessati all’opzione. Non ci sono più i tempi tecnici per acquisire le disposizioni attuative e gestire il modello per effettuare la richiesta ai datori di lavoro". Istruzioni e modulo sono contenuti nel decreto in commento. "Il ritardo, oltre a tradire le aspettative di quella parte di lavoratori interessati alla liquidazione del Tfr in busta paga, continua a lasciare al buio le aziende che si stanno preparando da tre mesi a questa rivoluzione. La legge di Stabilità, infatti, è entrata in vigore il 1 gennaio 2015".

Fonte: larepubblica.it